A Milano, nella vivace zona Tortona - non lontano dal Mudec, il museo delle Culture, e dal Base, il centro di produzione culturale nato negli spazi dell'ex Ansaldo - con il suo progetto, Aldo Cibic ha trasformato una tipica casa di ringhiera milanese, un palazzo del Novecento da tempo abbandonato, in un design hotel per il gruppo alberghiero Blu Hotels.
L'atmosfera della corte milanese viene conservata, così come l'immagine architettonica del Palazzo. La scelta: rievocare l'intimità della casa per generare un luogo accogliente.
Foto: © Blu Hotels Archive
«Savona 18 (questo il nome dell'hotel nda) l'ho vissuta come una grande casa, nel senso di renderla un posto intimo ed accogliente nel centro del fashion e design district di Milano. Quando si esce nella corte si vive l'esperienza profondamente milanese di abitare in una casa di ringhiera, mentre il murale è la citazione di uno skyline incompleto, poetico nei suoi colori tenui», ha dichiarato Aldo Cibic.
Il riferimento è al murale realizzato dallo stesso Cibic nella corte interna di 310 metri quadri, a sua volta concepita come un ampio salotto open air.
La corte diventa un salotto open air
Il progetto di interior design, di Aldo Cibic - Cibicworkshop con Aria Bebeheani e Tommaso Corà, ricerca un equilibrio tra la struttura novecentesca e la contemporaneità degli arredi. In particolare, la lobby è pensata come una galleria d'arte, curata nel minimo dettaglio. Il bancone d'ingresso, ad esempio, ricorda un mobile tibetano fuori scala.
Foto: © Blu Hotels Archive
Più nel dettaglio, i divani, i lampadari, gli specchi e gli accessori che decorano il salotto e il "Petit Cafè" sono firmati Aldo Cibic e Paola C. by Aldo Cibic. Si viene a creare «un salotto raccolto, con tante cose che sono come frutti diversi che stanno insieme» spiega ancora Aldo Cibic.
Il confine tra esposizione di opere e accoglienza non è netto
Gli arredi sia delle stanze che degli spazi comuni possono essere acquistati dagli ospiti, così come si fa per le opere esposte in una galleria d'arte, segno di un confine molto labile tra esposizione, design, accoglienza e esperienza del cliente.
di Mariagrazia Barletta
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