Un unico sgravio, usufruibile con le aliquote del sismabonus o con quella maggiorata del superbonus, e due diverse modalità per l'istruzione delle pratiche. Una prevede che l'asseverazione delle classi di rischio, pre e post intervento, sia depositata contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo; l'altra, invece, permette, a partire dal 16 gennaio 2020, la possibilità di presentare l'asseverazione e il progetto degli interventi per la riduzione del rischio sismico anche dopo la richiesta del titolo abilitativo, purché ciò avvenga «tempestivamente e comunque prima dell'inizio dei lavori».
Il testo dell'interrogazione e della risposta
Una condizione che nasce a seguito della modifica al Dm 58 del 2017 ad opera del Dm 24 del 2020 (entrato in vigore appunto il 16 gennaio 2020), con cui è stata aperta la strada all'asseverazione tardiva per l'accesso al sismabonus. Secondo alcuni deputati questa duplice modalità di istruzione delle pratiche del sismabonus e del superbonus (quando include interventi per la riduzione del rischio sismico), che vede la data del 16 gennaio 2020 come spartiacque, determinerebbe una disparità di trattamento tra i cittadini.
Per questo alcuni deputati della Lega (prima firmataria Elena Lucchini) hanno proposto un'interrogazione, cui ha dato risposta la viceministra delle Infrastrutture, Teresa Bellanova, che ha rassicurato gli onorevoli, impegnandosi a trovare una soluzione condivisa con il ministero dell'Economia e con la Commissione per il monitoraggio dell'applicazione del decreto n. 58 del 2017, al fine di porre rimedio alle criticità evidenziate nel question time.
«In considerazione dell'avvenuta costituzione ed operatività della Commissione per il monitoraggio dell'applicazione del decreto n. 58 del 2017 risponde la viceministra - , si rappresenta che il Ministero provvederà a sollecitare la convocazione nei prossimi giorni di detta Commissione - cui partecipano anche rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze - al fine di individuare una proposta condivisa - consistente in un intervento normativo ovvero in una modifica al citato decreto ministeriale - che possa celermente porre rimedio alle criticità evidenziate dagli onorevoli interroganti».
Recentemente sulla questione si era espressa l'Agenzia delle Entrate rispondendo ad un interpello (n. 554). In quell'occasione, l'amministrazione finanziaria ha affermato che, relativamente ai titoli abilitativi richiesti prima del 16 gennaio 2020, l'asseverazione tardiva, ossia non depositata contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo, non consente l'accesso al sismabonus e dunque nemmeno al superbonus (si veda l'articolo pubblicato lo scorso 15 settembre).
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