In apertura Renzo Piano e alcuni dei protagonisti del G124 riuniti al Senato (Sala Zuccari). Fotografia di © Alessandro Lana
Tra le splendide navate trecentesche, dove un tempo prendevano forma le galee della Repubblica di Pisa, alberi, gigantografie e tavoli disseminati di elaborati progettuali, di immagini e plastici, concorrono ad illustrare al grande pubblico il lavoro e il metodo del G124, il gruppo di lavoro che vede protagonisti i giovani, creato da Renzo Piano nel 2013, non appena nominato senatore a vita.
Da allora gruppi di giovani progettisti, di anno in anno, si sono avvicendati in azioni di ricucitura fisica, ma anche sociale, di luoghi marginali delle nostre città. Parchi periferici, piazze prive di identità e di qualità urbana, luoghi pubblici cui attribuire un senso: sono alcuni dei luoghi in cui i giovani, cui Piano devolve il suo stipendio da senatore a vita, hanno concentrato le loro azioni per realizzare piccoli progetti, tutti portatori di valori universali, come espressamente richiesto dall'architetto genovese.
Gli esterni degli Arsenali Repubblicani a Pisa. Fotografia di © Mario Ciampi
«È una mostra molto importante, si sviluppa in 900 metri quadri, per raccontare l'esperienza del G124, dal principio fino ai progetti in corso, ma è anche un'occasione di riflessione su ciò che è stato e ciò che sarà di questo lavoro», racconta Edoardo Narne, professore di progettazione architettonica, dipartimento Icea dell'Università di Padova e coordinatore per il G124. Un focus che mette al centro il metodo sviluppato sinora sotto impulso di Piano. «Ci fa piacere vedere che c'è interesse nell'esportare questo metodo di lavoro anche fuori dal G124», continua il professore.
E, difatti, a cogliere il valore dell'esperienza del G124 è l'associazione LP - Laboratorio Permanente per la Città, ideatrice e organizzatrice della Biennale di Architettura di Pisa, con l'obiettivo di far adottare tale metodo anche in territorio toscano. «La Biennale - spiega Massimo Del Seppia, co-fondatore di LP e tra i curatori della manifestazione pisana - è un laboratorio permanente sulla città, un progetto culturale. Terminata un'edizione siamo subito a lavoro sul tema della Biennale successiva organizzando diversi eventi». Mostre, convegni, dibattiti e partecipazione sociale, progetti sul territorio si susseguono per poi andare ad alimentare il dibattito e le riflessioni sviluppate nell'evento ciclico della Biennale di Architettura di Pisa, tra l'altro insignita della medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica. Ed è proprio in questa incessante attività che precede il grande evento (atteso per il 2023), che si inserisce la mostra sul lavoro del G124.
Il metodo del G124 si "contamina" con il lavoro dell'associazione - impegnata in piccole azioni sul territorio basate anch'esse sulla partecipazione dei cittadini e sul coinvolgimento delle amministrazioni - per sfociare in una «carta delle azioni possibili»: una carta che individua casi studio realizzati e da sviluppare con il coinvolgimento della comunità e delle amministrazioni. Naturalmente, seguendo un metodo che ricalca quello del G124.
Al centro il lavoro e il metodo G124
I giovani progettisti del G124 cambiano, da quattro anni sono selezionati annualmente dalle Università, e mutano anche i luoghi e le città su cui intervengono. Ma, il metodo non varia: i piccoli interventi sono realizzati coinvolgendo le comunità, interpellandone. Un lavoro fatto sul posto e che puntualmente funziona da collante tra amministrazioni, imprenditori, cittadini e terzo settore, che collaborano e investono per la buona riuscita del progetto.
Modena, quartiere Crocetta, Parco XXII Aprile, il padiglione in un gioco di ombre e riflessioni. Foto (2021) di © Alessandro Lana
Ciò che avviene è quasi un miracolo: le azioni progettuali, indirizzate al bene comune, generano condivisione, appropriazione e rispetto dei luoghi, le comunità rispondono generosamente, partecipano al progetto e vi si riconoscono. Nasce affezione per i luoghi, trasformati con piccole architetture, opere d'arte, nuovi arredi e illuminazione. Inizia così per essi una nuova vita. La progettualità messa in atto non si esaurisce dunque con la chiusura dei cantieri, ma continua accompagnando gli attori locali nell'attivazione dei rinnovati luoghi, affinché vengano vissuti e amati.
Il padiglione in legno realizzato nel Parco dei Salici, quartiere Guizza a Padova. Foto (2020) di © Alessandro Lana
La piazza realizzata nel quartiere Zen due a Palermo. Foto (2021) di © Alessandro Lana
Un metodo che - come spiegato dallo stesso Piano - ha come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani stessi, la trasmissione di valori ai ragazzi, che hanno l'occasione di seminare sul territorio. Territorio di cui imparano a riconoscere i punti di forza e che diventa il terreno dove far germinare progetti piccoli, ma che, una volta realizzati, diffondono forza rigenerativa e generano coesione sociale.
I LUOGHI DEL G124
Gli esterni degli Arsenali Repubblicani a Pisa. Dettaglio di una dotografia di © Mario Ciampi
2013-2014 quartiere Librino (Catania); borgata Vittoria (Torino); Viadotto dei Presidenti (Roma) // 2015: quartiere Giambellino (Milano)
2016: Marghera (Venezia)
2017-18: Sora (Frosinone)
2019-2020: Arcella (Padova); Mazzarrona (Siracusa); Carcere di Rebibbia (Roma); Niguarda (Milano) // 2020-2021: Crocetta (Modena); Zen due (Palermo); Guizza (Padova) // 2022-23: San Paolo (Bari); Rione Sanità (Napoli); Commenda Est (Rovigo).
La «carta delle azioni possibili»
«Di Biennale in Biennale perfezioniamo una carta delle città, chiamata "Carta delle azioni possibili" che fa propri metodi di lavoro esemplari, sviluppati a livello nazionale o internazionale. L'obiettivo è cercare di farli recepire nel nostro territorio, e in particolare alla nostra amministrazione», riferisce ancora Massimo Del Seppia.
La carta riporta tre casi studio relativi al territorio pisano, uno realizzato, uno fermo alla fase di progettazione e un altro da sviluppare. Ad accumunarli è la scansione in fasi, che poi non è altro che l'esplicitazione di un metodo da seguire: l'individuazione del tema, la partecipazione, la progettazione e la realizzazione e, infine, l'azione di cura degli spazi che vede protagonisti i privati cittadini e l'amministrazione. «L'obiettivo - continua Del Seppia - è che questa carta venga esposta permanentemente negli spazi pubblici del Comune in modo tale che i cittadini ne possano prendere visione e proporre i propri casi studio individuati all'interno del loro quartiere. Dopodiché l'amministrazione, le associazioni, tutto il sistema che verrà costituito potrà attivare, con i metodi da noi condivisi, questi processi di partecipazione, progettazione e realizzazione».
«L'obiettivo - conclude Del Seppia - è esportare il metodo G124 a Pisa per fare in modo che vengano attivati, dal privato o dal pubblico, progetti come quelli portati avanti dal gruppo del senatore a vita».
La riforestazione urbana: 70 alberi entrano nell'Arsenale per poi essere ripiantati in città
«Con l'allestimento della mostra abbiamo voluto dare ampio spazio al tema, caro al senatore Piano, della riforestazione urbana», racconta ancora Edoardo Narne. L'azione di piantumazione di nuovi alberi è diventata una costante nei lavori del G124. Piccole radure accerchiate da nuove specie arboree sono state create nel Parco dei Salici a Padova, nel Parco XXII Aprile a Modena e nuovi alberi delimitano la nuova piazza terminata lo scorso anno nel quartiere Zen due di Palermo. Così, a ricordare quei progetti entrano nell'Arsenale 70 alberi che poi saranno piantati in alcuni terreni a Pisa.
Gli alberi piantati nel Parco dei Salici nel quartiere Guizza a Padova. Foto (2020) di © Alessandro Lana
Non solo esposizione, ma anche dibattito
Nel corso dell'esposizione, che apre con l'evento inaugurale (7 ottobre ore 16:30) alla presenza delle istituzioni, vi saranno tre occasioni di incontro. L'11 ottobre, alle ore 15:00, gli architetti Massimo Alvisi, Ottavio Di Blasi e Maurizio Milan, tutor delle prime sperimentazioni del G124, porteranno alla mostra la loro esperienza, condivisa con Renzo Piano, sul tema dell'architettura solidale.
Il 13 ottobre (ore 15:30) saranno agli Arsenali Lia e Carlo Piano per una presentazione editoriale.
Infine, il 14 ottobre (ore 15:00) ci sarà una giornata di studi in cui saranno approfonditi i progetti del G124 realizzati e in fase di sviluppo, con gli interventi dei professori che hanno guidato i giovani progettisti negli ultimi quattro anni.
Interverranno: Matteo Agnoletto (Università di Bologna), Franco De Filippis e Carlo Moccia (Politecnico di Bari), Nicola Flora (Università Federico II di Napoli), Bruno Messina (Scuola di Architettura di Siracusa), Edoardo Narne (Università di Padova), Raffaella Neri (Politecnico di Milano), Pisana Posocco (Università Sapienza di Roma), Andrea Sciascia (Università di Palermo). Si uniscono al dibattito: Massimo Del Seppia (associazione LP), Fabio Daole (architetto, dirigente del Comune di Pisa) e Luca Lanini (Università di Pisa).
Dal 7 al 15 ottobre 2022, Arsenali Repubblicani, via Bonanno Pisano, 2 - PISA
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Il metodo G124 di Renzo Piano in mostra agli Arsenali Repubblicani per una contaminazione che anticipa la Biennale di Pisa Pisa, esposizione dal 7 al 15 ottobre 2022
Pisa, Arsenali Repubblicani