Prestiti alle imprese con garanzia statale e incremento delle cessioni, che guadagnano un nuovo passaggio in ambiente cosiddetto "controllato". Sono le modifiche al Dl Aiuti-quater approvate in Commissione Bilancio al Senato. Modifiche che tentano di trovare soluzioni per dare un po' di ossigeno al mercato delle cessioni e soprattutto per evitare il fallimento delle imprese che hanno accumulato crediti ma che non riescono a monetizzarli perché, al momento, le banche e gli intermediari finanziari hanno pressoché bloccato l'acquisto di crediti da bonus edilizi.
Dunque, salvo colpi di scena, la cessione del credito potrà beneficiare di un ulteriore passaggio, in quanto le cessioni verso le banche, gli intermediari finanziari, le imprese assicuratrici e le società dei gruppi bancari passano da due a tre. Restano la prima cessione libera e l'ultima banca-correntista. In totale, dunque le cessioni possibili saranno cinque. L'innalzamento del numero delle cessioni ha effetto retroattivo: si applicherà anche in caso di opzioni comunicate all'Agenzia delle Entrate prima dell'entrata in vigore della legge di conversione del Dl Aiuti-quater.
Il Dl Aiuti-quater approda in Aula al Senato martedì 20 dicembre per poi passare alla Camera, dove dovrà essere licenziato in tempo per concludere l'iter di conversione entro il 17 gennaio.
L'altra misura prevede la concessione da parte di Sace, la società controllata dal ministero dell'Economia, di garanzie a favore delle imprese con sede in Italia che, per sopperire alla crisi di liquidità causata dall'impossibilità di cedere i crediti accumulati nei cassetti fiscali, fanno ricorso a prestiti. Si tratta di una disposizione limitata alle imprese che hanno realizzato lavori agevolati dal Superbonus. Per le imprese che decidono di aprire un finanziamento, i crediti che hanno in pancia possono essere considerati dalla banca o dall'istituzione finanziatrice come parametro per valutazione del merito del credito e delle relative condizioni contrattuali.
Quanto alla proroga della Cilas, la partita che dovrebbe consentire di presentarla entro il 31 dicembre 2022, anziché entro il 25 novembre, al fine di beneficiare anche nel 2023 dell'aliquota al 110%, si gioca nell'ambito della legge di Bilancio 2023, il cui Ddl di conversione è destinato ad arrivare in Aula, alla Camera, martedì 20 dicembre (anche se uno slittamento della discussione da parte dell'Assemblea è molto probabile). Nel frattempo, con l'emendamento al Dl Aiuti-quater approvato al Senato, il periodo transitorio che appunto prevedeva di fruire della maxi-detrazione piena per chi avesse presentato la Cilas entro il 25 novembre (con delibera assembleare adottata entro il 24 novembre nel caso dei condomìni) è stato cancellato.
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