È stato approvato alla Camera l'emendamento al Dl Semplificazioni fiscali che rende illimitatamente retroattivo l'ampliamento delle possibilità di cessione banca-correntista che era stato introdotto con la conversione del Dl Aiuti. Il Dl Semplificazioni ha ottenuto il via libera a Palazzo Madama e ora passa all'esame del Senato.
Con il decreto Aiuti - va ricordato - era stata introdotta la possibilità per le banche di cedere il credito, non più ai soli clienti "professionali", ma a tutti i soggetti loro clienti, quindi a società, professionisti e partite Iva, con la sola eccezione dei consumatori. Una misura che aveva lo scopo di sbloccare i crediti incagliati per rispondere ad una richiesta corale che arrivava dal mondo delle imprese e dei professionisti. Ma, l'apertura verso tutti i clienti delle banche, ad esclusione dei consumatori, aveva un limite temporale: si applicava alle comunicazioni relative alla prima cessione inviate all'Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.
Ora l'emendamento approvato cancella la data del primo maggio e rende la cessione alle società, ai professionisti e alle partite Iva retroattiva, questa volta senza ostacoli temporali.
Dunque, se la modifica al Dl Semplificazioni Fiscali viene mantenuta, relativamente al Superbonus e i cosiddetti bonus "minori", le banche (o le società appartenenti ad un gruppo bancario) potranno sempre cedere il credito acquisito a favore di soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione. Nel novero di "consumatori o utenti" è stato precisato nel dossier elaborato dal Centro studi della Camera rientrano le «persone fisiche che agiscono per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale». Dunque, la cessione banca-correntista è possibile verso società, professionisti e partite Iva, ad esclusione dei soli consumatori.
Se non vi sono colpi di scena al Senato, la nuova misura, che dunque amplia le possibilità di cessione per le banche, con l'emendamento approvato diventa retroattiva e non deve più tener conto del citato limite del 1° maggio 2022.
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