Concluso il maxi-concorso per 212 scuole innovative: largo a studi giovani ed emergenti

Lo studio Settanta7 si aggiudica ben sette scuole; sei Sossio De Vita

di Mariagrazia Barletta

Noti nomi del panorama dell'architettura italiana, ma anche tanti studi emergenti e talenti che si sono fatti notare in precedenti competizioni e che sono riusciti a farsi strada proprio attraverso la procedura più meritocratica che possa esistere: il concorso di progettazione. Sono noti i nomi dei vincitori (provvisori) della maxi-competizione che punta alla realizzazione di oltre 200 scuole distribuite sul territorio italiano, utilizzando 1 miliardo e circa 200 milioni di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il ministero dell'Istruzione ha infatti pubblicato le graduatorie che diventeranno definitive in seguito ai consuetudinari controllo amministrativi. Al momento le graduatorie, in caso di raggruppamenti, riporta il nominativo del solo mandatario. Mancano ancora da aggiudicare le scuole per i comuni di Casal Velino (Salerno), Castel Madama (Roma) e Cesena, il cui calendario è stato rideterminato, fissando il termine per la consegna del secondo grado al 16 febbraio 2023. Nessun vincitore per le scuole a Rutino (Salerno) e della città metropolitana di Torino.

Ai vertici della classifica degli studi che hanno vinto un maggior numero di bandi troviamo lo studio Settanta7 che si aggiudica ben sette scuole (Castel Volturno, Castel Maggiore, Provincia di Belluno, Pavullo nel Frignano, Città metropolitana di Bari,  Provincia di Lodi, Provincia di Fermo). Fondato da Daniele Rangone e Elena Rionda, lo studio con sedi a Milano, Torino, Siderno (Rc), Lione e Tirana, è tra i più attivi nell'ambito dell'edilizia scolastica italiana. Nella loro carriera hanno vinto numerosi concorsi di progettazione, tra cui, di recente, quello per la nuova sede del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi nel bosco di Rogoredo a Milano.

Ottimo risultato anche per Sossio De Vita, architetto under 40, con studio a Napoli, che vince sei dei 212 bandi (città metropolitana di Napoli, Pontecagnano Faiano, San Gennaro Vesuviano, Villa di Briano, Valmontone e Agerola). De Vita scommette molto sui concorsi vincendone uno dopo l'altro, tra questi: l'ampliamento dell'antica stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e il recentissimo bando per il Museo dell'industria e del motore a Pomigliano d'Arco (Na), aggiudicato lo scorso 30 dicembre, e il museo del complesso archeologico di Rabaçal in Portogallo.

Tanti, come si diceva, i nomi noti dell'architettura che si incontrano scorrendo i primi posti delle graduatorie, come: Tamassociati, Valle 3.0, Vittorio Grassi Architects, Binini Partners, Matteo Scagnol, Lorenzo degli Esposti, Peluffo & Partners Architettura, Andrea Maffei, Insula Architettura Ingegneria, Pasquale MianoLuigi Franciosini, Asarchitects - Antonello Stella, Sinergo.

Ma, accanto a studi famosi ed altri molto attivi nell'ambito dell'architettura scolastica, come Archisbang, MoDus Architects, Ati project e lo stesso Luigi Franciosini, le classifiche confermano il talento di studi emergenti, alcuni pluripremiati, che si sono fatti strada nel mondo dell'architettura proprio tramite i concorsi. Tra questi: Caveja studio, Set Architects, Cinque A, Tari Architects, Mide architetti, Tiar Studio, Opps Architettura, Stefano Scalabrino, Federico Aru e Davide Olivieri. Volendo scriverli tutti, l'elenco sarebbe lungo, a conferma della presenza di tanti talenti che meritano concrete possibilità di espressione anche in ambito pubblico. 

Ora, l'obiettivo, che fa parte delle mission del Pnrr, è quello di edificare scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili, anche energeticamente. 

Al termine del concorso, il ministero dell'Istruzione procede alla stipula delle convenzioni di concessione del finanziamento con gli enti beneficiari. Stilata la graduatoria definitiva, i progetti di fattibilità tecnica ed economica diventano di proprietà degli enti locali che attuano gli interventi. Il concorso prevede l'affidamento della progettazione a fronte del possesso dei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi individuati dai bandi, ma è anche aperta una seconda strada. Infatti, secondo quanto previsto dal Dl che ha istituito il maxi-concorso (Dl 152 del 2021), terminata la procedura, gli enti locali possono «procedere autonomamente allo sviluppo della progettazione, così come in caso di assenza di proposte progettuali pervenute per il concorso o di loro inidoneità».

Si auspica che la seconda strada non venga praticata e che i progetti possano seguire il percorso più logico e giusto, affinché i concorsi non perdano significato e appeal e inizino, sempre più diffusamente a generare luoghi di qualità, che si traducono in una migliore qualità di vita e dell'ambiente costruito. Che poi è un modo per far sì che i talenti di cui si diceva non vengano traditi e possano continuare a farsi promotori, con le loro idee e progetti, di altre architetture di qualità.

Le graduatorie provvisorie .zip con file .pdf

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: