NET-Center centro commerciale con "Torre Rossa"
Arch. Aurelio Galfetti, Bellinzona - CH
Appena nato già famoso: il Net Center di Padova
L'architetto Aurelio Galfetti ha scelto l’acciaio come materiale da costruzione e la partnership con Stahlbau Pichler ha concretizzato le sue scelte.
Il nuovo complesso direzionale, alberghiero e commerciale Net Center progettato dall’architetto Aurelio Galfetti, si compone fra gli altri della torre di 80 metri di altezza, assieme al "Palazzo Tendenza" costituito da due blocchi edilizi di cinque piani, che appena ultimato, già si distingue ricevendo quest’anno dalla giuria del premio "ECCS STEEL DESIGN AWARD 2007" una segnalazione per l’originale interpretazione progettuale del tema della trasparenza attraverso l’attento impiego dell’acciaio. Tutta la composizione architettonica si sviluppa su una piastra pedonale rialzata, completamente rivestita di ardesia, con un'evidente predilezione per l'orizzontalità, ad eccezione della torre rossa che domina sugli edifici al di sotto dei quali si estende su oltre 35.000 mq il parcheggio. L’intervento occupa una superficie di circa due ettari e si trova in posizione strategica sia rispetto all’uscita autostradale di Padova Est sia rispetto all’arteria principale del traffico che collega la Fiera di Padova e il centro città.
Il contesto, data la fruizione in veloce movimento, scompare alla vista di chiunque lo percorra. Net Center vuole essere la nuova porta d’accesso orientale alla città, inserita all’interno di un progetto urbanistico più esteso per la riqualificazione e l’ampliamento di quest’area che è cresciuta a ritmi sostenuti e senza un disegno specifico. La scelta del progettista basata sulla massima evidenza delle strutture, ha visto nell’uso dell’acciaio il materiale da costruzione più adatto a concretizzare le scelte espressive e tecnologiche anche nell’utilizzo per i rivestimenti delle facciate che definiscono l’immagine architettonica del manufatto. Trasparenze, riflessi, luminosità caratterizzano queste architetture, rappresentate da una maglia di 7,50 x 7,50 m e comprese in una struttura di acciaio, semplice, precisa e rigorosa. Nella torre l’idea progettuale che si fonda su uno schema geometrico evidente, basato sulla rotazione della facciata est e ovest attorno a due assi verticali fissi, costituisce l’originalità del progetto architettonico. La presenza di forti aggetti e quindi la necessità di realizzare strutture portanti con inclinazioni accentuate, ha reso evidente la superiorità dell’acciaio rispetto ai sistemi costruttivi alternativi, fornendo l’adeguata risposta all’esigenza estetica di strutture snelle a sezione contenuta per gli elementi portanti verticali.
Con l'uso dell’acciaio è stato possibile contenere la dimensione delle colonne in una sezione di 508 mm di diametro e spessore da un minimo di 16 a un massimo di 40mm. Le problematiche da risolvere riguardavano non solo l’interasse di 15 m tra le colonne portanti, ma anche la compatibilità dei pesi delle solette di piano in calcestruzzo armato con le esigue sezioni degli elementi verticali previsti nel progetto architettonico. La prima problematica è stata risolta utilizzando travi perimetrali saldate, giuntate con flange bullonate alle colonne portanti e connesse alla soletta sovrastante mediante pioli di tipo Nelson. La seconda ha trovato soluzione utilizzando calcestruzzi alleggeriti mediante inerti di argilla espansa, che hanno ridotto il peso specifico del materiale da 2400 a 1650 kg.
Nel palazzo "Tendenza", il rigore formale del progetto si deve alla modularità determinata dalla griglia fissa estesa a tutto il complesso, sulla base della quale sono impostati i quattro blocchi che compongono l’edificio. Il fabbricato è caratterizzato dalla messa in evidenza delle strutture metalliche principali, rafforzate dalle simmetrie e gli allineamenti che si estendono su un modulo caratterizzante molto ampio (15x7,5m) per permettere grandi installazioni. In particolare all’interno del fabbricato la galleria a tutta altezza, sulla quale si affacciano tutte le unità del palazzo collegate con passerelle in acciaio, attraversa i blocchi edilizi per una lunghezza di 140 metri, illuminata da grandi lucernari vetrati continui installati superiormente e chiusa nei due ingressi da vetrate trasparenti di grandi dimensioni realizzate essenzialmente in vetro strutturale, senza alcun montante o supporto.
Anche qui con l’uso dell’acciaio è stato possibile ottenere strutture con spessori relativamente modesti nonostante le luci arrivino fino a 15 m, e l’orditura delle travi perimetrali disposta ad ogni piano ha realizzato una cerchiatura delle colonne in acciaio che ha consentito una notevole semplificazione della costruzione dell’intero edificio. La stessa semplicità e linearità si ripete sulle facciate che, nelle parti piene, sono rivestite di lastre di alluminio che variano di luminosità con il mutare della luce. L’immagine dell’edificio è definita quindi dai materiali che la compongono, scelti per le caratteristiche di leggerezza e precisione, dove lo studio architettonico che ha guidato la definizione di tutti gli elementi è stato strettamente correlato a quello tecnologico.
Nel ristorante, di dimensioni minori rispetto agli altri edifici del Net Center, lo spettacolo è di pari intensità: un volume puro, delimitato da bordi essenziali in cui la linearità della composizione e la riduzione al minimo delle parti piene lo rendono uno spazio aperto. È composto da due oggetti simmetrici attigui di pianta quadrata: uno chiuso sui quattro lati da vetrate continue senza montanti alte 5,5m che costituisce la parte coperta del ristorante vero ed il gemello aperto sui lati e scoperto che costituisce il terrazzo estivo. Le strutture di copertura sono sorrette da soli sei pilastri in acciaio alti 6 metri, impostati sulla maglia 22,5mx22,5 a formare un rettangolo e sormontati dall’orditura di travi alle quali, solo per il locale ristorante, è appesa la copertura.
L’edificio contemporaneo è sempre più un media building, una struttura comunicazionale a scala urbana che proietta sull’intorno il suo linguaggio innovativo e le raffinate tecnologie impiegate nella costruzione. La concezione dell’involucro architettonico è radicalmente mutata: non importa tanto la corrispondenza funzionale tra interno ed esterno bensì la capacità di trasmettere concetti oltre il paradigma “la forma segue la funzione”.