Il Consiglio nazionale degli Architetti ha ottenuto un incontro con l'Anac in cui ha portato all'attenzione dell'Autority alcuni documenti pubblicati in fase di gara dal ministero dell'Istruzione, ad integrazione del bando del concorso di idee Scuole innovative. Documenti analizzati dallo stesso Consiglio nazionale per fare luce sulla questione della possibilità di affidare ai vincitori del concorso le successive fasi di sviluppo della progettazione. È quanto si apprende da una recente circolare che il Cnappc ha inviato ai vincitori del concorso per la progettazione di 50 scuole innovative e ai Consigli degli Ordini provinciali.
Al termine dell'incontro il Consiglio nazionale ha richiesto il rilascio di un nuovo parere dell'ANAC, «con l'auspicio - si legge nella circolare - che vengano condivise le valutazioni di questo Consiglio e che siano dunque sbloccati al più presto gli incarichi dei successivi livelli della progettazione ai vincitori, consentendo alle stazioni appaltanti di avviare le procedure per la realizzazione delle scuole innovative».
Il Consiglio nazionale, sollecitato ad intervenire dai vincitori del concorso, al fine di rilevare se ci fossero effettivamente carenze del bando, ha acquisito ed esaminato anche gli atti allegati al bando stesso, tra questi una nota del Miur contenente le risposte alle richieste di chiarimento e la proroga del termine di ricezione delle proposte progettuali. Tale documentazione è, afferma il Cna, «a tutti gli effetti una integrazione al bando, divenendone parte integrante».
Con tale documentazione, afferma il Consiglio nazionale degli Architetti, il Miur ha specificato i requisiti richiesti ai vincitori per l'affidamento dello sviluppo della progettazione e questo andrebbe a superare le criticità che l'Anac segnalava nel suo parere.
Pochi giorni fa un parere favorevole alla possibilità di poter dare seguito al concorso Scuole innovative, era arrivato anche Pierluigi Mantini, professore di diritto amministrativo al Politecnico di Milano e membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa in Italia, interpellato dall'Ordine degli Architetti di Milano (si veda l'articolo: Concorso scuole innovative: "Sì all'affidamento ai vincitori". Il parere del prof. Mantini).
Il parere dell'Anac
Come è noto, il concorso per le 50 scuole da realizzare su altrettanti siti del territorio nazionale, si è bloccato dopo la pubblicazione del parere dell'Anac. Parere sollecitato dallo stesso ministero dell'Istruzione. Secondo l'Anac, i Comuni che hanno acquisito i progetti dei vincitori, non potranno affidare a questi ultimi la progettazione definitiva ed esecutiva ricorrendo alla procedura negoziata senza bando, ma dovranno indire una gara di progettazione oppure un altro concorso, ai quali i vincitori potranno prendere parte.
Questo perché, secondo l'Anac, la possibilità di affidare al vincitore di un concorso di idee i successivi livelli di progettazione deve essere esplicitata nel bando, il quale deve anche espressamente indicare i requisiti tecnico-professionali ed economici che i concorrenti devono possedere ai fini dell'affidamento della progettazione. Nel caso del bando del concorso lanciato dal Miur mancava l'indicazione dei requisiti tecnico-professionali in vista dell'affidamento d'incarico. Ecco perché, secondo l'Anticorruzione, l'affidamento ai vincitori della progettazione con procedura negoziata non può avvenire.
Tale posizione, però, potrebbe essere superata alla luce dei chiarimenti e delle note pubblicate in fase di gara dal Miur, in quanto - come fa notare il Cnappc - contenenti i requisiti per l'affidamento di eventuali e successivi incarichi ai vincitori. È su questo aspetto che l'Anac è stata chiamata in causa nuovamente.
La nota del 5 agosto 2016
Significativa la nota di chiarimento pubblicata il 5 agosto 2016, con la quale la stazione appaltante affermava che gli enti locali, ai fini degli eventuali affidamenti di incarico relativi allo sviluppo dei progetti vincitori, avrebbero «potuto richiedere quali requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica: l'iscrizione all'albo professionale di appartenenza; un livello adeguato di copertura contro i rischi professionali in relazione all'incarico da svolgere; un elenco dei principali servizi in materia scolastica, realizzati negli ultimi 5 anni, con riferimento alla categoria e alla destinazione funzionale delle opere da attuare, in modo da garantire lo svolgimento del servizio con adeguato standard di qualità».
di Mariagrazia Barletta
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