È stato approvato lo scorso 18 ottobre, alla Camera, un emendamento al decreto "Emergenze" che riserva 27 milioni di euro alla progettazione delle 50 scuole del concorso bandito dal Miur, conclusosi il 6 novembre (quasi un anno fa) con la proclamazione dei vincitori.
Dopo il flop del maxi-concorso si decide di rinunciare a realizzare scuole a partire da un confronto concorrenziale di idee. È questa la linea che si può desumere dagli ultimi provvedimenti.
In tutto 36 milioni da destinare alla progettazione di scuole
Convertito in legge il decreto "Emergenze", salvo ulteriori modifiche, sarà dunque autorizzata la spesa di 9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, al fine di promuovere la progettazione delle scuole innovative individuate con il concorso di idee espletato tra il 2016 e il 2017. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dei canoni di locazione previsti. Si tratta dei canoni che lo Stato deve corrispondere all'Inail una volta realizzate le 50 scuole.
Lo stesso emendamento assegna 9 milioni di euro per la progettazione di poli per l'infanzia a gestione pubblica, che, secondo quanto stabilito dal Dlgs 65 del 2017, devono essere realizzati con uno stanziamento, da parte sempre dell'Inail, di massimo 150 milioni di euro. Si tratta di poli per bambini da tre mesi fino a sei anni, da realizzare nelle Regioni interessate con un meccanismo che inizialmente doveva essere molto simile a quello previsto per le 50 scuole innovative. Per la costruzione dei poli per l'infanzia era infatti obbligatorio servirsi della procedura del concorso, con la quale si sarebbero dovute acquisire le proposte progettuali. A cancellare l'obbligo di concorso per tali poli ha provveduto il decreto in materia di riordino delle attribuzioni di alcuni ministeri (Dl 86 del 12 luglio 2018). Lo stesso decreto, tra l'altro, ha cancellato l'obbligo di servirsi della procedura del concorso per la progettazione di scuole nelle aree interne del Paese. Un programma finanziato anch'esso dall'Inail (per altri 50 milioni).
Rinuncia alla selezione su progetto dopo il flop del maxi-concorso
Dopo il grande flop del maxi-concorso per le scuole innovative, appare dunque generalizzata la rinuncia al concorso come strumento per acquisire progetti per l'edilizia scolastica. Facile, dunque, prevedere che i 27 milioni di euro per le scuole innovative e i 9 milioni per i poli per l'infanzia saranno destinati a nuove gare per l'affidamento dei progetti.
Vale la pena ricordare che, per il prosieguo del concorso per le 50 scuole, il Miur aveva scomodato l'Anac richiedendo un parere riguardo alla corretta modalità che i comuni interessati avrebbero dovuto seguire per approfondire i progetti vincitori. Non avendo il bando del Miur specificato quali dovessero essere i requisiti che i vincitori avrebbero dovuto possedere per affrontare l'elaborazione del definitivo e dell'esecutivo, l'affidamento della progettazione ai vincitori tramite procedura negoziata senza bando non poteva essere una strada percorribile, affermava l'Anac. I comuni avrebbero quindi dovuto indire una gara o un altro concorso, ovviamente di progettazione.
Sollecitato dai vincitori del concorso, il Consiglio nazionale degli Architetti aveva chiesto un altro parere all'Anac ponendo all'attenzione dell'Authority una nota integrativa al bando del concorso con la quale il Miur, oltre a dare risposta a richieste di chiarimento, specificava i requisiti da richiedere ai vincitori nel caso i comuni avessero deciso di affidare loro lo sviluppo della progettazione. Dopo l'intervento del Cnappc la risposta dell'Anac non è arrivata, quindi l'ipotesi di gare per la progettazione delle 50 scuole sembrerebbe, al momento, la più plausibile.
Nel frattempo, il Dl 86 dello scorso luglio ha cancellato dalla legge sulla "Buona scuola" (legge 107 del 2015) la procedura stabilita per la realizzazione di scuole tramite concorso di idee. Più nel deraglio, quelli stralciati sono i commi con i quali si stabilivano gli step da seguire per individuare i comuni dove realizzare le scuole e anche l'iter per l'espletamento dei concorsi di idee. Si tratta della procedura utilizzata per le 50 scuole innovative e che veniva richiamata nei programmi per la realizzazione dei poli dell'infanzia e delle scuole per le aree interne. Programmi che, come si è detto, avevano l'obbligo di passare per il concorso di idee. Obbligo cancellato dal Dl 86. Tuttavia, come stabilito dallo stesso Dl 86 del 2018, quella procedura resta ancora valida per i concorsi "Scuole innovative" già espletati. È il caso del concorso per le 50 scuole. Questo lascia aperta una speranza, seppure minima, per i vincitori, nel caso arrivasse una risposta dell'Anac che accolga le osservazioni del Consiglio nazionale degli Architetti.
di Mariagrazia Barletta
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