Non solo il Premio italiano di architettura, in questi giorni sono stai resi noti anche i vincitori del PAT - Premio Architettura Toscana, promosso dal Consiglio regionale della Toscana - insieme agli ordini provinciali - per valorizzare la ricerca e qualità del fare progettuale, focalizzando l'attenzione sulle opere realizzate negli ultimi 5 anni che hanno saputo utilizzare l'architettura come strumento di rigenerazione, trasformazione del territorio e indagine sul rapporto tra uomo e ambiente.

Ben 119 le opere arrivate sul tavolo della giuria, che quest'anno era presieduta dalla prof.ssa Emanuela Saporito e composta dagli architetti Michele De Lucchi (AMDL Circle), Michel Carlana (Carlana Mezzalina Pentimalli), Francesco Isidori (Labics) e Claudia Mainardi (Fosbury Architecture).

Il verdetto ha assegnato 6 premi per le 5 categorie, con l'ex-aequo nella sezione Opera di restauro o recupero.

Ci sono progetti noti come la CANTINA GUADO AL TASSO di asv3 officina di architettura, la FACTORY di q-bic con il paesaggista Antonio Perazzi e il GO - GIUNTI ODEON di Studio Benaim situato accanto a Palazzo Strozzi; ma anche meno conosciuti, come la CASA DELL'ARCHITETTO dell'architetto Vanni Meozzi, il riallestimento della BIBLIOTECA SCUOLA NORMALE SUPERIORE di nuvola B e il progetto dello spazio pubblico di BORGO DI TORRI SOVICILLE di Ubiqua.

Sono poi 3 le menzioni, assegnate a Lemonot, Grazzini Tonazzini Colombo e ECÒL, a cui si aggiungono 10 segnalazioni, a cui è stata riconosciuta l'altissima qualità dei progetti.

I progetti saranno esposti fino al 21 giugno con l'allestimento "La charrette", vincitore del concorso lanciato dalla Fondazione Architetti Firenze e firmato dagli arch. Francesca Sorli, Mario Del Gaudio e Giulia Zucca.

info evento → architettifirenze.it

I vincitori

Categoria opera prima

La casa dell'architetto Collodi (Pistoia)

Arch. Vanni Meozzi

Motivazione della giuria: "Il progetto rappresenta un buon esempio di intervento all'interno di un edificio storico; la modalità "a secco" utilizzata può essere assunta come modello di recupero in antiche costruzioni."

Situata nel vecchio borgo di Collodi, in prossimità della chiesa di San Bartolomeo, la Casa dell'Architetto è addossata ad un preesistente edificio e si sviluppa su tre livelli, tanto da apparire come una casa-torre.

Acquistata sottoforma di rudere, con tetto, pareti e solai crollati, il progetto si lascia ispirare dal concetto di "vuoto", favorendo l'ingresso della luce attraverso l'eliminazione di tutte le pareti che lascia, quindi, visibili tutti i locali. All'interno di questo vuoto, circondato dalla scala e dalla passerella di collegamento tra livelli, trova spazio un cubo sospeso, rivestito completamente in legno di rovere accoglie al suo interno la camera, sotto trova spazio la cucina e sopra, al secondo piano, la camera-studio.

Ad esaltare la trasparenza è il solaio in metallo del secondo piano, che permette la vista della copertura già subito dopo aver varcato la soglia.

Categoria opera di nuova costruzione

Cantina di Guado al Tasso Castagneto Carducci (Livorno)

Arch. Fiorenzo Valbonesi / asv3 officina di architettura   

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: "Il progetto esprime in maniera efficace e convincente l'integrazione tra architettura e paesaggio, mostrando soluzioni architettoniche di dettaglio di comprovata esperienza."

Collocata quasi al centro della tenuta, rispetto alle principali vie di accesso e in adiacenza al Podere Guado al Tasso, la Cantina - ipogea - esprime, con le sue geometrie, il radicamento della famiglia Antinori al territorio di Castagneto Carducci, facendo convivere in armonia tradizione e modernità.

Concepito nel rispetto del paesaggio circostante, l'intervento ha riguardato un complesso processo di ristrutturazione aziendale che ha coinvolto sia il riassettato degli accessi, che quello delle zone per la vinificazione e l'affinamento in legno e vetro e delle attrezzature per la parte agronomica ed enologica.  

Adiacenti alla barricaia, alcuni vani accessori fungono da cerniera con i nuovi volumi della vinificazione, divisa in due ambienti, uno circolare e uno di forma allungata e irregolare che caratterizzano gli spazi per la produzione di vini differenti.

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Cantina di Guado al Tasso, l'ipogeo silenzioso che lascia il segno nel paesaggio - Il progetto di asv3-officina di architettura a Castagneto Carducci

foto: © Pietro Savorelli

Categoria opera di restauro e recupero  

Manifattura Tabacchi, Firenze e GO-Giunti Odeon Firenze | Primo premio ex-equo

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: "Entrambi rappresentano due importanti esempi di riconversione e reinterpretazione di edifici storici in spazi per attività culturali. La giuria premia l'operazione nel suo complesso, per la qualità dei progetti e la complessità e ricchezza dei processi, che hanno visto una perfetta collaborazione tra committenza, proprietà e progettisti."

FACTORY - Manifattura Tabacchi

→ q-bic + studio Antonio Perazzi

Inaugurato ad aprile 2023, il progetto della FACTORY riguarda la trasformazione dell'ex area dimessa di oltre 100.000 mq in un innovativo polo di aggregazione, connesso e sostenibile, dove formazione, cultura, turismo e artigianato possano diventare nuove opportunità per la città.

Un grande intervento di recupero e landscape design che è riuscito a mantenere il fascino industriale del complesso originario, offrendo alla città un grandissimo spazio-laboratorio in grado di coniugare il processo creativo all'arte del fare, stimolando la nuova generazione di artisti, artigiani e apprendisti a fondere la tradizione antica di secoli con le tecnologie emergenti.

Cuore del progetto, al centro, è la piazza Francesca Morvillo, con un mix-funzionale, attentamente orchestrato, che anima lo spazio delimitato dalle quinte degli edifici storici con negozi e botteghe artigiane.

Particolare attenzione per il progetto del verde, a cura dello studio Antonio Perazzi, da sempre attento alle dinamiche del mondo vivente che entra in contatto con l'architettura, integrato in maniera forte e innovativa come nel caso dell'Officina Botanica, il grande giardino pensile sulla copertura dell'edificio più basso, collegato tramite ponti pedonali agli atelier e agli uffici.

foto: © Alessandro Fibbi

GO - Giunti Odeon

→ Studio Benaim 

Un progetto rivoluzionario che ha fatto tornare a splendere uno dei luoghi socio-culturali più importanti del panorama fiorentino, com'è il Cinema Teatro Odeon, ora trasformato in una grande libreria con lo schermo al centro, accessibile a tutti come luogo ricreativo e di svago, tra libri, musica, cinema e teatro.

L'architettura liberty del Palazzo dello Strozzino accoglie l'unione tra la vasta libreria firmata Giunti e la storica sala cinematografica, rimodernata in forme e tecnologie.

Alla base del progetto vi sono due temi fondamentali: la riscoperta degli spazi originali, con l'eliminazione di ogni superfetazione stratificatasi sulle forme dell'edificio storico, e la ricerca di un dialogo tra vecchio e nuovo che riconsidera il passato come parte fondamentale del futuro.

L'attenzione massima allo studio cromatico, che rispetta i colori tradizionali dell'antico Teatro, messi in risalto dal contrasto con il turchese della moquette, insieme al restauro del palcoscenico, alla riapertura dell'ingresso principale nel foyer e al restauro di fontane e decorazioni, fanno così risplendere uno spazio storico, convertendolo in un luogo perfettamente contemporaneo.

foto: © Sofia Lalli, Giacomo Guerriero

Categoria opere di allestimenti o di interni

Biblioteca Scuola Normale Superiore Pisa

→ nuvolaB architetti associati 

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: "L'allestimento coniuga efficienza funzionale, con interventi architettonici semplici, puliti e identificativi. L'intervento è inoltre il risultato di un concorso pubblico ad inviti, modalità premiante nel favorire progetti di qualità nell'ambito della committenza pubblica".

Il progetto nasce da una riflessione sui nuovi modi di studiare e fare ricerca che, tenendo conto delle nuove tecnologie, invitano a ripensare integralmente gli spazi delle biblioteche.

Occupando tutti e sei i piani dell'edificio per una superficie totale di circa 2000 mq, l'intervento - con pochi segni -  propone un insieme di soluzioni d'arredo reiterabili nelle varie stanze del palazzo per creare una continuità linguistica riconoscibile dagli utenti della scuola. 

Ne deriva un'architettura organica, cucita su misura, che definisce una nuova identità dello spazio della biblioteca attraverso i due soli elementi principali dell'arredo: le scaffalature librarie, pensate come fondali alle pareti, e gli arredi, pensati come delle isole.

foto: © Margherita Caldi

Categoria opera su spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione

Il Borgo di Torri Sovicille (Siena)

→ Ubiqua Architettura

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: "È un'opera prima nello spazio aperto, che realizza con correttezza e spirito creativo uno spazio pubblico in un contesto storico"

Il progetto nasce dall'attenta lettura del territorio del borgo Torri, uno scenario paesistico che deve la sua unicità alle relazioni tra gli elementi che lo compongono, con un centro storico in stretto dialogo con il paesaggio agrario modellato dall'azione antropica nel corso dei secoli.

A guidare il nuovo disegno dei luoghi cardine della socialità di Torri è la rievocazione della memoria della coltura a grano, la più diffusa nel territorio di pertinenza produttiva del borgo. Si traduce, nel progetto, in una pavimentazione architettonica con ghiaia a vista, eco dell'antica viabilità in terra battuta, intrecciata a ricorsi in pietra calcarea, riflesso dei solchi tracciati con l'aratro durante la semina. Le necessità tecnologiche del materiale portano quindi all'utilizzo di sottili ricorsi metallici bruniti, pretesa per degli antichi assi viari e del loro tracciato desunto dalle indagini di archivio.

A completare il progetto, l'arredo urbano di sedute in pietra ed essenze autoctone, con il compito di restituire gli spazi della socialità, un tempo legato al mondo agricolo, da rileggere.

foto: © Stephane Giraudeau

Menzioni a Lemonot, Grazzini Tonazzini Colombo e ECÒL con Luca Boscardin

Sono state assegnate 3 menzioni.

Per la categoria Opera prima la menzione è andata a MEAT-ings di Lemonot, per Opera di allestimento o interni al PADIGLIONE ARGINVECCHIO di Grazzini Tonazzini Colombo, mentre la categoria opera su spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione vede L'ANIMA(LE) DEL MUSEO di ECÒL, per gli spazi esterni del Centro Pecci di Prato.

foto: © Filippo Brachetti

foto: © Grazzini Tonazzini Colombo

foto: © Claudia Gori

Le segnalazioni

Sono infine ben 10 le opere segnalate nelle diverse categorie

  • categoria opera prima
    → Crespi Galeotti Architetti | OTTICA BALLERINI
    → Grazzini Tonazzini Colombo | CAPPELLA FARNOCCHIA
    → Quattroterzi Architetti | CASA MU
  • categoria opera di allestimento o interni
    → P&M Palterer Medardi Architecture | PERCORSO ARCHEOLOGICO
    → DeVITALAUDATI | CIRCOLO LA TORRE
  • categoria nuova costruzione
    → Studio Milani | SULLA FORMA DELLA TERRA
    → Edoardo Milesi & Archos | CANTINA CAPUANO
    → b-arch I VIVAI AL PARUGIANO
    → Riccardo Butini Architetto | UFFICI E FABBRICA
  • categoria opera di restauro e recupero
    → Marco Guerrazzi | BASTIONE DEL PARLASCIO
    → Microscape architecture urban design AA | CIMITERO CASTEL SAN GIMIGNANO
  • categoria opera su spazi pubblici, paesaggi e rigenerazione
    → Riccardo Butini Architetto | CASTELLO DI MONTEMASSI
    → Microscape architecture urban design AA | PARCHEGGIO PUBBLICO A NEBBIANO (Camaiore, Lucca)

Crespi Galeotti Architetti | Ottica Ballerini

Grazzini Tonazzini Colombo | Cappella Farnocchia

Quattroterzi Architetti | Casa MU

Studio Milani | Sulla forma della Terra

Edoardo Milesi & Archos | Cantina Capuano

b-arch I Vivai al Parugiano

Riccardo Butini Architetto | Uffici e Fabbrica

DeVITALAUDATI | Circolo la Torre

Marco Guerrazzi | Bastione del Parlascio

Microscape architecture urban design AA | Cimitero Castel San Gimignano

Riccardo Butini Architetto | Castello di Montemassi

Microscape architecture urban design AA | Parcheggio pubblico a Nebbiano (Camaiore, Lucca)

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