decreto Cultura

Il decreto Sblocca Italia abolisce la conferenza di servizi nell'ambito della procedura di autorizzazione paesaggistica. Alcuni interventi di "lieve entità", oggi soggetti ad un iter accelerato, dovranno passare nell'elenco di interventi che non necessitano del nulla osta. Novità per la verifica di interesse archeologico.

Il nullaosta paesaggistico diventa efficace nel momento in cui lo è anche l'eventuale titolo abilitativo. Un regolamento amplierà il raggio d'azione dell'autorizzazione semplificata. Nascono le commissioni di garanzia con il compito di «commissariare» le soprintendenze.

Tra le novità del Decreto Cultura, l'istituzione di un nuovo strumento di pianificazione strategica indirizzato all'attuazione di grandi interventi di tutela e lo stanziamento di risorse per le periferie urbane.

Stanziate nuove risorse per attivare tirocini e favorire i contratti a tempo determinato all'interno dei luoghi statali della cultura. Sul fronte lavoro è in atto un piano che coinvolge i giovani under 29 e i professionisti di età inferiore a 40 anni.

Il credito di imposta per i mecenati è definitivo. L'Art Bonus diventa legge, approvata anche l'estensione a favore di associazioni non profit. La trasparenza è affidata ad un portale unico MiBACT che ha il compito di raccogliere e diffondere tutte le informazioni sulle donazioni.

Semplificate le procedure amministrative per la realizzazione del Grande Progetto Pompei. Al direttore generale stessi poteri di un commissario straordinario. Aperta la possibilità di conferire incarichi di collaborazione a professionisti esterni alla PA.

Commissioni di garanzia per riesaminare il diniego della Soprintendenza. È la novità di maggior impatto inserita nel decreto durante la fase di conversione. Come richiesto dal FAI, l'Art Bonus è esteso alle associazioni non profit.

Il Decreto Cultura modifica il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il nullaosta diventa efficace nel momento in cui lo è anche l'eventuale titolo abilitativo. Se il soprintendente non si pronuncia a decidere è il Comune o la Regione. Saranno ampliati i casi che godranno di procedure semplificate.