Le professioni di progettista e di urbanista hanno adottato una
sorta di filosofia dogmatica basata sulle figure geometriche. I
modernisti del ventesimo secolo hanno applicato male l'astrazione
geometrica finendo per cancellare gli elementi tradizionali compositivi
e costruttivi, oltre alla vitale rete di cultura urbana e sociale.
L'introduzione di tali astrazioni all'inizio del ventesimo secolo
hanno avuto conseguenze catastrofiche per i tessuti urbani delle
nostre città e per le qualità "umane" delle
singole costruzioni. Molti autori hanno precisato le deficienze
del disegno modernista; ma, è soltanto identificando il nucleo
matematico del suo credo che è possibile capire i danni fatti
da questo sull'ambiente, e porre il fondamento per un'architettura
più ricca nel futuro.
Sosteniamo che l'ordine e la bellezza fissati dalla eccessiva semplificazione
geometrica è di una natura artificiale e isolante, generando
una forma di alienazione ambientale per le nostre comunità.
La gente normale percepisce in modo intuitivo che l'architettura
e l'urbanistica contemporanea sono staccate da quei valori che sono
giudicati sacri. Nel mondo industrializzato, la reazione al saccheggio
del tessuto urbano conduce a forme di introversione, a modi di vivere
asociali e ad un rifugio verso le periferie. Nel terzo mondo, invece,
tutto ciò conduce ad un rancore -- un fremito di rabbia --
contro i paesi che sono identificati come principali artefici di
questo processo distruttivo. Molti percepiscono l'imposizione di
una geometria semplicistica come guerra delle nazioni industrializzate
contro le culture tradizionali.
I volumi più semplici sono la sfera, il cilindro, il cono,
la piramide, il cubo, mentre piastre rettangolari o forme prismatiche
sono preferite per i grattacieli. Si sente spesso descrivere tali
strutture come "sculture", ma ciò è falso.
I primi modernisti hanno copiato le forme lucide e lisce delle macchine,
le quali erano espressione di un'estetica popolare di alcuni circoli
artistici di quel tempo (minimalismo; cubismo), che a loro volta
hanno influenzato le forme industriali, che allora hanno retroagito
nel disegno architettonico, e così via. Le risposte autoreferenti
fra il disegno industriale, l'architettura e "l'estetica della
macchina" legano l'arte degli anni 20 al modernismo in tutte
le sue relative forme. Ciò ha poco a che fare con la scultura
in generale, applicandosi soltanto a quelle sculture che già
soddisfano l'estetica modernista. Le costruzioni moderniste possono
essere considerate come "sculture" soltanto all'interno
dell'estetica che essi stessi definiscono.
Inoltre, le sculture sono opere artistiche create per essere viste.
Questa concezione della forma osservata che è soltanto un
aspetto dell'architettura, è finita col divenire elemento
dominante in grado di gestire il processo costruttivo. In gran parte
perduto nel programma modernista è la suprema importanza
dell'architettura come contenitore di vita e al servizio delle necessità
degli esseri umani, ma anche in grado di collegare i bisogni di
ciascuno di noi con quelli degli altri e con la natura in una complessa
configurazione archetipa. I filosofi e gli psicologi precisano che
l'esperienza nella pratica costruttiva dipende dall'interazione
con le funzioni della vita più profonde che soltanto l'esperienza
può rendere coscienti. Tuttavia l'architettura del nostro
tempo si è ridotta ad una gigantesca scultura minimalista,
all'interno della quale gli esseri umani sono costretti a vivere.
La qualità delle superfici ha un effetto profondo nel modo
con il quale la gente percepisce ed interagisce con le costruzioni
e con l'ambiente urbano. Il fondamentalismo geometrico è
più deleterio sulle piccole scale. Esso influenza molto meno
la grande scala (come per esempio i programmi urbani ed i volumi
generali delle costruzioni), ma determina tutti i particolari del
nostro ambiente giornaliero ad un grado incredibile. Il fascino
per le superfici alienanti ha separato gli esseri umani dal loro
intorno, rendendo impossibile un loro collegamento con i nostri
sensi. Il senso intrinseco nel disegno di ciascun edificio è
stato rimosso dall'ambiente costruito, eliminando così tutte
quelle informazioni messe nel disegno delle superfici, le quali,
normalmente, permetterebbero a ciascun individuo un profondo legame
attraverso le associazioni mentali. Uno dei principali mezzi con
i quali gli esseri umani si relazionano con il loro mondo é
andato così distrutto.
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