Un sistema gerarchico complesso si compone di elementi e di processi
che accadono su moltepli e differenti scale. Tutte le scale interagiscono
per creare un intero costituito di parti interdipendenti. La teoria
dei sistemi complessi dice che tutte le scale maggiori dipendono
dalle scale minori. Tale coerenza gerarchica risulta dal collegamento
di una sequenza delle scale per creare un sistema complesso [3,
4]. Come con le patologie in un sistema biologico, le scale più
alte nella gerarchia dipendono, ai fini di un corretto funzionamento,
interamente dalle scale poste gerarchicamente più in basso.
Una malattia uccide una pianta o un animale attacando le relative
cellule. Gli architetti stanno usando la teoria dei sistemi in un
modo distruttivo. Comportandosi come un agente patogeno, il fondamentalismo
geometrico rimuove la connettività dalle scale ambientali
più piccole. Ciò garantisce che non ci collegheremo
mai ad alcuna scala maggiore, indipendentemente da ciò a
cui assomiglia la scala più grande.
In opposizione ai sistemi complessi, il fondamentalismo geometrico
perde l'interconnessione gerarchica esistente ai diversi gradi di
scala, eliminandole tutte tranne quella più grande. Le astrazioni
focalizzate sulla singola scala -- quella più grande -- eliminano
ogni considerazione verso tutte le altre scale che coopererebbero
normalmente al fine della creazione di un sistema complesso ed interconnesso.
Ciò è pericoloso in quanto riduttivo: non capire che
i sistemi viventi non possono esistere su un solo livello gerarchico
implica una perdita di coerenza del sistema. Ciò dà
luogo ad un risultato matematico che invalida le asserzioni formulate
e le pratiche contradittorie generate anche dalle altre discipline.
In un sistema sociale, la semplificazione geometrica eccessiva
individua in un gruppo di persone un elemento unitario (e non considera
l'interazione che esiste tra le varie persone del gruppo). Questo
modo di pensare elimina ogni forma di considerazione verso l'individuo;
spiegheremo più tardi l'estrema pericolosità insita
in tale astrazione. In un sistema architettonico, lo stesso errore
matematico elimina le scale minori della struttura e si concentra
soltanto sulla scala più grande. Astrazioni di questo tipo
generano, poi, un'esigenza verso una eccessiva semplificazione,
al fine di una "purezza" della struttura. Tuttavia, è
questa azione che distrugge un sistema complesso, sia esso una società,
un edificio o una città vivibile.
Le conseguenze negative dei programmi modernisti di "rinnovamento
urbano" sono state ben documentate. All'apice del dominio culturale
modernista durante gli anni del secondo dopoguerra, era pratica
normale spianare con i bulldozer le povere periferie per costuirvi
l'utopia modernista, rappresentata da alti blocchi di edifici a
torre. La conseguenza era l'allontanamento della gente povera da
quei luoghi ed un conseguente uso di quei suoli resi liberi per
funzioni commercialmente più lucrative. Questo processo presuppone
una serie di astrazioni. Il primo è che la gente è
considerata in termini di gruppi, una "categoria" sociale
le cui dimore possono essere distrutte senza alcun rimorso e che
può essere riassegnato, a quella "categoria" un
diverso luogo in un'altra località scelta dal pianificatore.
Per fare questo senza rimpianti nella coscienza, la categoria deve
essere trattata come un insieme astratto -- i diversi esseri umani
cessano di esistere in questa astrazione; la gente si transforma
in una classe perdendo, così, la propria identità.
Come possiamo giustificare una forzatura che obbliga una categoria
sociale a vivere in un edificio a torre? Perché essi ritengono
che tutto ciò è buono per loro, secondo la credenza
modernista (cioè, i residenti devono essere destinati a godere
l'idea geometrica che è loro imposta). Tutto ciò malgrado
gli psicologi ambientali abbiano screditato questa modalità
con una massa di dati sperimentali. Questa tipologia urbana riflette
l'uso di una astrazione (le costruzioni) per giustificare lo sradicamento
e lo spostamento di un'altra astrazione (la gente). I pianificatori
modernisti considerano i palazzoni a torre come residenze o posti
di lavoro ideali per la gente, la quale può essere trattata
come categoria astratta; i poveri e la classe operaia dovrebbero
abitare in questi palazzoni a torre, mentre la borghesia e i ricchi
dovrebbero lavorare in palazzoni a torre per uffici. Lo sbaglio
sta nel seguire astrazioni geometriche semplici che ignorano i principi
del disegno urbano.
Abbiamo identificato ed esaminato il modo di pensare che inventa
e sostiene tali astrazioni. Ciò fa parte del fondamentalismo
nella sua più ortodossa applicazione e non si limita all'architettura
o all'urbanistica. Per spiegare gli aspetti più evidenti
dell'ambiente costruito nel ventesimo secolo, quindi, ci riferiremo
alla filosofia totalitaria, all'estremismo ed alle forze che hanno
generato l'Olocausto. Inevitabilmente, alcuni lettori obietteranno
per un tale confronto. Tuttavia, siamo convinti del collegamento
filosofico importante fra di questi modi di pensare.
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