I nostri colleghi avevano chiesto: " il fondamentalismo geometrico
comprende il lavoro degli architetti Etienne-Louis Boullée,
Karl Friedrich Schinkel e gli antichi Egizi?" Boullée
ha avuto visionari schemi per le sue megalomani costruzioni generate
attraverso figure geometriche elementari che sembrano qualificarlo
come un precursore del fondamentalismo di Le Corbusier. Ma poichè
i disegni di Boullée sono rimasti tali, ovvero non si sono
realizzate tali strutture, la domanda rimane puramente accademica.
Schinkel, d'altra parte, ha costruito un certo numero di grandi
edifici -- ben connessi a tutte le scale, e prestando attenzione
all'utente. Certamente essi sono imponenti, tuttavia egualmente
si compongono di elementi connettivi. Esse soddisfano il criterio
di verifica per le grandi opere architettoniche operando una connessione
tra le esigenze dell'individuo ed una sequenza di coerenze espresse
attraverso sequenze incementali da una scala generale molto grande
e coerente.
Gli antichi Egizi hanno creato una tipologia che intenzionalmente
è disconnessa: la piramide. Si trattava di una tomba Reale
dopo tutto, e non era necessario che fosse connessa, neanche fatta
per entrare; al contrario, dà un messaggio chiaro per i mortali
di stare lontano. Gli antichi Egizi furono maestri nell'ereggere
architetture monumentali, e benchè molte di esse fossero
funerarie, esse furono tutte opere capaci di esprimere una meravigliosa
connettività (con l'eccezione dell'esterno delle piramidi).
I confusi pensieri dei modernisti rivelano tutta la loro inadeguatezza
ed incapacità nella assenza di comprensione tra la monumentalità
e il fondamentalismo geometrico. Questo è veramente scioccante,
se scaturisce da architetti che hanno studiato l'architettura monumentale
greca e quella civile romana da una parte, e le antiche installazioni
difensive d'altra. C'è da imparare le differenze cruciali.
Altri stili sono passati dalla monumentalità al fondamentalismo,
rendendo gli edifici e le dimensioni urbane troppo grandi; rimuovendo
dalla struttura gli elementi a scala umana con i quali gli individui
possono relazionarsi; o semplicemente rendendola impossibile affinchè
i pedoni godano di un ambiente urbano. I fascisti hanno distorto
e messo a nudo le architetture egiziane, greche e romane antiche
per creare uno stile pomposo che è fondamentalista e monumentale.
Per imparzialità, tuttavia, dobbiamo osservare i pessimi
esempi dei nostri tempi: megatorri rettangolari; vaste quanto inutilizzabili
piazze (presuntamente "pedonali"); enormi lotti di parcheggi
senza alberi; ecc., che rappresentano gli esempi più tossici.
Il problema che affrontiamo è un assalto alle proprietà
matematiche della vita, il che conduce all'eliminazione della struttura
vivente. La gente confonde i principi organizzativi creati su grandi
e simmetriche scale e le forme ideali imposte [3, 4]. I principi
organizzativi collegano i processi e gli elementi che accadono su
una scala ridotta, in un processo che in sé genera l'ordinamento
anche sulla scala più grande. Al contrario, le forme ideali
imposte ignorano ciò che accade sulle scale più piccole
e arbitrariamente opera una forzatura che ingabbia l'insieme, distruggendo
conseguentemente ciò che stava accadendo originariamente
là (o potrebbe avvenire). L'organizzazione connette e coordina
i processi; mentre l'imposizione suddetta può eliminarli
[3, 4]. Ciò è precisamente la differenza fra una grande
realizzazione architettonica o urbana ed il fondamentalismo geometrico.
Gli architetti Postmodernisti fanaticamente evitano l'organizzazione
(connettività sulla grande scala). Ciò è, d'altra
parte, l'altra faccia della stessa medaglia: se non si può
imporre una forma semplicistica alla struttura, allora si può
distruggere la relativa coerenza generale attraverso la disconnessione,
per mezzo di componenti indipendenti. È ancora il fondamentalismo
geometrico a dettare regole per evitare qualunque rievocazione di
strutture viventi. Questa modalità pervade la professione,
e sminuisce gli sforzi verso una nuova architettura vernacolare
o tradizionale per il nostro tempo. Le relative origini sono riconducibili
alla testardaggine con la quale Le Corbusier ha allineato gli elementi
strutturali in molte delle sue costruzioni, impediendo, in tal modo,
la creazione di corrispondenze armoniose delle articolazioni. Ancora
una volta, egli ha mostrato il modo per evitare la vita introducendo
l'irregolarità nel disegno.
Spesso, la maggior parte delle singole e più semplici forme
di organizzazione naturale sono generate da una forma di simmetria
generale. In particolare a scala urbana, la linearizzazione deriva
da una organizzazione dinamica. Quando i processi connettivi sulla
piccola scala sono capiti e rispettati, essi possono essere gestiti
(comunque non necessariamente in una linea retta) per rinforzare
i processi che accadono alla grande scala. Le astrazioni geometriche
sono un requisito preliminare necessario per tutto il processo progettuale,
tuttavia l'adattamento richiede che gli ideali astratti vengono
subordinati ai bisogni umani e servano e soddisfino i vincoli strutturali.
Se un'astrazione è così potentemente incastonata nelle
nostre menti da imporci una direzione, allora essa si trasforma
in fondamentalismo. L'astrazione degli ideali dalla loro realtà
dovrebbe non trasformarsi mai in atto dogmatico o arbitrario.
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