Le nazioni industriali occidentali hanno dato al mondo del secondo
dopoguerra una visione della modernità, che ha cercato di
combinare la prosperità industriale con una presunta utopia
razionale dell'arte e della scienza. In alcuni casi hanno spinto
questa modernità fin nel profondo delle culture tradizionali,
distruggiendo tradizioni secolari. Ora sappiamo che questa visione
della modernità era profondamente sbagliata. Come conseguenza,
dobbiamo occuparci di una reazione emozionale in tutto il mondo
e ad un disorientato arretramento verso forme di fondamentalismo
e tribalismo. Rimane a noi salvare e rinnovare le realizzazioni
più preziose della nostra civiltà: uno spirito sociale
pluralistico e democratico con istituzioni scientifiche e del sapere
aperte ed in grado di rigenerarsi.
Il fondamentalismo geometrico è percepito da molti come
una qualcosa di ostile e distruttivo. Nessuna quantità di
teoria architettonica può cammuffare le relative implicazioni.
Gli Stati Uniti, l'Europa ed il Giappone sono stati identificati,
dopo la seconda guerra mondiale, con lo stile del Bauhaus,
come accadde a tanti altri paesi che desideravano proiettare un'immagine
"progressista" al resto del mondo. La loro idea di progresso
era di imitare "Tomorrowland" del mondo Disney. La gente
nel mondo industrializzato si è resa conto della distruzione
dell'eredità culturale ma ha giustificato (erroneamente)
tutto ciò come il prezzo che si stava pagando per il progresso
tecnologico e la prosperità economica. L'unica eccezione
è la nostra gioventù -- prima che essa venga intorpidita
dal proprio ambiente. La gente nel terzo mondo, tuttavia, non accetta
la propaganda ufficiale: essi vedono morire i loro antichissimi
legami senza, peraltro, ottenere alcuni benefici.
Allo stesso modo che il fondamentalismo religioso è percepito
dall'Occidente come minaccia contro le proprie istituzioni democratiche,
attraverso una società aperta e rispettosa per i diritti
dell'uomo, il fondamentalismo geometrico è percepito dal
terzo mondo come minaccia contro le proprie tradizioni culturali.
Le persone normali nel mondo non vedono il fondamentalismo geometrico
come idea filosofica astratta -- un esercizio intellettuale giocato
fra gli architetti accademici ed i media -- ma lo interpretano secondo
le relative conseguenze dirette sulla loro società. Sostenuta
da una enorme potenza economica e militare, l'architettura e la
progettazione contemporanea sono viste come un assalto meccanizzato
al tessuto delle città e alla rete di connessioni umane e
sociali che definiscono un proprio ed unico modo di vivere.
L'America corporativa -- e la sua globale estensione nel contesto
commerciale ed industriale -- si è da molto tempo identificata
con il fondamentalismo geometrico. Non intendiamo criticare la globalizazzione
economica, ma concentriamo la nostra attenzione sugli effetti scaturiti
dal legame del commercio globale con una filosofia arrogante ed
intollerante. La gente in tutto il mondo ha visto le proprie tradizioni
architettoniche e socio-urbane classificate come astrazioni, quindi
abbandonate come primitive, arretrate, non moderne e come impedimenti
per progredire. Molti di coloro che accolgono favorevolmente il
progresso si rivoltano contro la loro propria civiltà, mentre
altri imparano ad odiare i paesi che promuovono questa filosofia.
L'assalto è diretto non soltanto sul tessuto urbano e sull'ambiente
costruito, ma, in modo allarmante, sul tessuto culturale in sé.
La cultura ed il pensiero che si sono evoluti con l'umanità,
inseparabilmente da quella rete di interazioni socio-urbane che
definiscono una particolare cultura, sono ora cancellati dal fondamentalismo
geometrico. Ciò è penosamente evidente nella distruzione
delle abitazioni tradizionali attraverso i "rinnovamenti urbani".
I cittadini del terzo mondo si allontanano dalle loro radici culturali
e sono forzatamente obbligati a vivere in grattacieli. Allo stesso
tempo, i loro governi sono sedotti dall'edificare (e pagare) per
l'ultima stravaganza architettonica poichè in tal modo potranno
"mettersi alla pari" con le nazioni industrializzate.
La gente vede forme estranee imposte alle loro città, forme
che spesso vanno a sostituire monumenti architettonici, o vanno
a distruggere siti archeologici di inestimabile valore. L'educazione
occidentale è riuscita, in questi paesi, a creare una classe
dirigente elitaria che ama la cultura modernista ed è contraria
alle proprie tradizioni architettoniche e culturali.
L'architettura oggi ha perso ogni senso di responsabilità.
Gli eventi accolti favorevolmente da un gruppo hanno conseguenze
incredibilmente negative su altre persone. Il completamento delle
megalomani costruzioni contemporanee nel terzo mondo sono celebrate
-- con molta publicità -- come la vittoria dall'academismo
architettonico. Tutto ciò viene descritto nei periodici di
architettura, in cui eruditi commentatori elogiano l'architetto
di turno (spesso uno straniero). Gli architetti celebri si gongolano
dopo che hanno realizzato una costruzione simbolo della loro onnipotenza
nel mondo. Altro aspetto ben più grave: per molti, ciò
rappresenta una mobilitazione contro un'invasione simbolica ai danni
di una cultura tradizionale. Probabilmente, le persone più
sensibili fremono di rabbia per questo affronto alla loro sensibilità
e si preparano per combattere contro quelle cose ancora peggiori
che possono venire. Gli architetti postmodernisti e modernisti,
compiaciuti nel loro mondo fatto di sogni, non hanno nessuna concezione
delle conseguenze delle loro azioni.
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