Le astratte concezioni del modernismo comprendono una vasta gamma
di idee. Vogliamo ora focalizzare l'attenzione sulla "geometria
pura", sulla "scala gigante" e sugli "usi monofunzionali".
Anche se in senso stretto questi sono concetti separati, essi sono
delle astrazioni che sono applicate quasi invariabilmente insieme.
Un alto grado di astrazione è richiesto sia nella definizione
che per la distruzione di strutture enormi. Entrambi gli atti (creazione
e distruzione) presuppongono che gli abitanti degli edifici non
siano individui, ma siano identificati attraverso un codice astratto
di categoria sociale. In primo luogo discutiamo dei concetti estremamente
riduttivi con i quali si affronta la progettazione e la pianificazione
di edifici su scala gigante.
Normalmente, gli esseri umani non gradiscono essere isolati quando
svolgono una propria attività: noi desideriamo che la nostra
attività lavorativa sia varia e che tale attività
possa essere svolta in ambienti che ci facciano stare bene. Chiunque
si siede nel proprio ufficio sentirà sempre il bisogno di
una pausa ed il migliore effetto si ottiene allorquando vi è
un totale cambiamento delle azioni e dell'ambiente che ci sta intorno.
Tutto ciò non è possibile in un ambiente monofunzionale.
Alla gente ancora piace lavorare nei centri cittadini, e ciò
malgrado l'alto costo e gli inconvenienti dovuti sia agli spostamenti
che ai problemi di parcheggio, e ciò perché essi alla
fine possono passare almeno una certa parte del loro tempo in un
ambiente stimolante. (Purtroppo, questo godersi la vita cittadina
può avvenire solo dopo le ore lavorative -- e solo per i
residenti locali).
Tutta le grandi costruzioni monofunzionali sono concepite per alloggiare
un numero molto grande di persone che fanno più o meno la
stessa cosa. Questo è un'aspetto legato ad una filosofia
industriale che riduce le mansioni ad elementi intercambiabili.
Tuttavia è evidente e palese che le gigantesche costruzioni
monofunzionali vanno contro i basilari bisogni umani. Tutto ciò
subordina centinaia o persino migliaia di vite ad una astrazione
geometrica. Una tale costruzione esiste soltanto in funzione della
propria geometria -- la sua funzione è alloggiare una categoria
sociale astratta, e in tal modo ignora i bisogni dell'individuo.
Molto spesso la forma, la forgia geometrica delle strutture è
una mera espressione convenzionale che non ha niente a che fare
con le persone che sono all'interno della stessa. Tali edifici vanno
bene solo quando sono vuoti. Dobbiamo immaginarli pieni di gente,
perché non c'è niente che indichi una forma geometrica
creata per le esigenze della gente, la quale passa una gran parte
della propria vita in esso, o intorno ad esso.
L'astrazione crea una pericolosa disumanizazzione. Questo aspetto
è stato analizzato in passato da Eric Darton nel suo lungimirante
libro sul World Trade Center in New York [5]. Darton ha rilevato
la spaventosa prospettiva nella quale il gesto e il desiderio di
creazione di gigantesche strutture si relaziona con un analogo desiderio
distruttivo [5]. Il suo ragionamento è il seguente: È
impossibile comprendere l'uccisione di migliaia di persone in una
singola costruzione a meno che quella gente non sia considerata
semplicemente come una astratta categoria sociale. Essi non devono
essere considerati come un qualcosa avente un'esistenza separata
dalla geometria della costruzione, la quale è essa stessa
definita in modo astratto. Le geometrie di enormi, monumentali e
monofunzionali torri per uffici sono difficili da immaginare quando
sono pieni di gente, perciò diviene possibile e persino razionale
aspirarsi una loro distruzione.
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